Progetto ponti: inclusione sociale ed economica, giovani donne, innovazione e diaspore
Storicamente luogo di immigrazione dall’Africa Occidentale, il Senegal è ormai diventato un paese d’emigrazione. Tra i fattori che spingono a migrare, la scarsità di opportunità di impiego dignitoso, i cambiamenti climatici, la desertificazione e il conseguente deterioramento dell’ambiente. Dalle statistiche demografiche si evince che il 70% della popolazione ha meno di 30 anni e nella fascia d’età dai 20 ai 54 anni c’è un evidente deficit di popolazione maschile che migra altrove. Inoltre, un grave problema sociale è quello dei Talibè: minori provenienti da famiglie povere in aree rurali che vengono affidati alle Daara (scuole coraniche) e in cambio di vitto e alloggio sono costretti a mendicare. Infine, la discriminazione di genere nell’attribuzione di incarichi professionali qualificati e la scarsa capacità di assorbimento del mercato del lavoro ostacolano l’impiego femminile.
Le attività previste dal progetto hanno l’obiettivo d’incoraggiare lo sviluppo locale sostenibile per il miglioramento delle competenze e la creazione di opportunità di impiego, soprattutto imprenditoria femminile. Le attività imprenditoriali supportate si propongono di promuovere e dare maggiore slancio a specifici settori economici che rappresentano sia un forte potenziale in termini di aumento del reddito, sia contribuiscono allo sviluppo di attività nuove.
- Favorire l’acquisizione di competenze e promuovere la micro-imprenditoria e l’impiego dei gruppi più vulnerabili (giovani e donne) per creare nuove opportunità di lavoro e di investimento in settori produttivi ed economici sostenibili e ad alto valore aggiunto.
- Facilitare il trasferimento di competenze e di capacità professionali e finanziarie delle diaspore nei settori economici identificati.
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