
Da quando la terra ha tremato la prima volta, il 24 agosto, non ha più smesso. Il terremoto continua a non dare tregua a Marche e Umbria, arrivando a scuotere, con le scosse di ottobre, anche Lazio e Toscana. Le abitazioni e gli edifici pubblici rimasti miracolosamente in piedi, sotto le ultime scosse, sono crollati o sono in procinto di farlo, alimentando ulteriormente la paura degli oltre 20mila sfollati delle Marche.
Gli abitanti delle zone terremotate da mesi vivono notti di paura e spavento. Tra di essi le persone con disabilità sono le più vulnerabili. Loro, fra tutti, sono stati coloro che hanno minor capacità di salvarsi da sole e hanno bisogno di strutture e servizi speciali per essere assistite adeguatamente. La loro situazione già problematica, si sta ulteriormente aggravando.
Il problema più grande che devono affrontare adesso è il recupero del lavoro di riabilitazione necessario soprattutto alle persone con disabilità intellettiva e psico-motoria. Oltre al forte trauma ancora non superato e ulteriormente alimentato dalle continue scosse, molte delle strutture che li accoglievano sono state danneggiate e i servizi attivi prima del sisma si sono interrotti. Non si può che andare avanti, solo apparentemente in solitudine.
Dokita, da sempre al fianco delle persone con disabilità , ha attivato una raccolta fondi da destinare all’accoglienza e all’assistenza delle persone con disabilità attraverso strutture e professionisti specializzati.Â
In collaborazione con la Comunità di Capodarco, Dokita sta sostenendo le attività di riabilitazione realizzate dalle strutture assistenziali presenti sul territorio. In particolare, i fondi raccolti sono destinati a supportare il servizio di trasporto verso le strutture riabilitative, ad acquistare materiale sanitario e a sostenere le spese del personale specializzato.
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