CENTRO EDUCATIVO E DI ACCOGLIENZA SAN JOSE’
IL CONTESTO
Il progetto ha luogo in Bolivia nella città di Santa Cruz de la Sierra, nel quartiere Las Pampitas. Santa Cruz de la Sierra è, dalla metà degli anni ’90, la città più popolosa della Bolivia con circa un milione e mezzo di abitanti ed è oggi diventata il centro economico della Bolivia, sviluppando moderni servizi pubblici, hotel. banche ed imprese straniere. Nonostante tale sviluppo, Santa Cruz presenta ancora notevoli carenze infrastrutturali, dovute alla repentina e informale urbanizzazione e all’enorme pressione demografica, causando sacche di emarginazione sociale di recente formazione e povertà estrema. La città ipertrofica ha al suo interno dieci circonvallazioni, entro il terzo anello vi è la civiltà con buone infrastrutture civili, servizi pubblici e privati, al di fuori del terzo anello la città si è sviluppata informalmente con case grezze, spesso prive di fornitura energetica e di acqua corrente, con strade non asfaltate e illuminate, assenza di servizi pubblici e di ospedali.
Questo contesto presenta molteplici problematiche tipiche delle aree di marginalità estrema: disoccupazione e deprivazione materiale, violenze domestiche su donne e minori, abbandono minorile, analfabetismo, microcriminalità e tossicodipendenze. In queste aree la famiglia e la comunità si sono fortemente erose e per i minori vi sono enormi rischi: assenza genitoriale, denutrizione, sfruttamento lavorativo, violenze sessuali, abbandono.
IL PROGETTO
Il Centro San Jose nasce nel 1995 con lo scopo di rispondere ai bisogni alimentari, sanitari ed educativi, dei bambini e delle famiglie povere del quartiere Las Pampitas. Nel corso degli anni il Centro ha di volta in volta acquisito una sempre maggiore presenza sul territorio diventando oggi un punto di riferimento per la popolazione locale.
Oggi il centro diurno accoglie più di 90 bambini e adolescenti. Le attività di supporto scolastico sono organizzate secondo i gradi del sistema educativo boliviano, integrate da un’intensa attività ludico sportiva e di socializzazione e dal supporto nutrizionale realizzato tramite l’erogazione di un pasto completo. Alcuni bambini arrivano presso il centro con difficoltà di apprendimento o di linguaggio che i genitori non riescono a comprendere e a gestire per mancanza di informazione e di servizi sanitari come i disturbi da deficit d’attenzione ed iperattività, deficit motori, difficoltà di espressione orale e scritta, dislessia e disgrafia, forte demotivazione per l’apprendimento e la socializzazione.
La struttura dispone di tre grandi aule didattiche usate per le attività di doposcuola, una biblioteca, una grande mensa per il supporto nutrizionale, un piccolo ambulatorio dentistico, ampi spazi all’aperto con un giardino e un campetto di calcio.
L’impegno da parte di Dokita è volto a sostenere con fondi privati il Centro per migliorare ed estendere i propri servizi sul territorio.
IL CONTESTO
Lagos è una città-stato di oltre 20 milioni di abitanti situata nella zona meridionale della Nigeria. In questa area la popolazione è in continua crescita, se nel 1971 contava 1,4 milioni di persone, si prevede che raggiungerà i 40 milioni di abitanti entro il 2050.
La forte incertezza presente al Nord del paese a causa dell’organizzazione terroristica Boko Haram, ha spinto negli ultimi anni molte famiglie a fuggire verso la zona sud-ovest. A questa problematica si è unita la crisi petrolifera che ha aumentato il flusso migratorio.
Nell’area meridionale della Nigeria, nel comune di Lekki, da alcuni anni è presente la parrocchia “Nostra Signora Madre di Misericordia”, affidata alla Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione. Situata nella periferia più estrema della metropoli di Lagos, la parrocchia ha da affrontare notevoli bisogni sociali, educativi e sanitari della popolazione. Sette parrocchie della Val di Non in Trentino (Cles, Mechel, Nanno, Pavillo, Rallo, Tassullo e Tuenno) hanno promosso l’iniziativa di una scuola materna, che Dokita ha accolto rilanciandola con questo progetto.
IL PROGETTO
Poiché nel comune di Lekki la domanda di servizi socio-educativi è in continua crescita, Dokita Trentino-Alto Adige, Dokita Onlus, Noi-Tuenno, Giacca SrL di Trento, Hope For Children e la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione hanno deciso di unire le loro forze e dar vita al nuovo progetto di realizzazione della scuola materna-primaria “Beato Luigi Maria Monti”.
Il progetto, di durata biennale, mira a fornire un livello di istruzione di qualità e a costi molto ridotti ai bambini non privilegiati nella municipalità di Objio, Lagos. L’obiettivo è quello di promuovere l’educazione a partire dall’infanzia, sviluppando tutte le possibilità dei bambini al fine di formare le loro personalità e fornirgli gli strumenti, altrimenti mancanti, per affrontare con successo le scuole elementari.
È già presente nel territorio una struttura, di proprietà della Parrocchia “Nostra Signora Madre di Misericordia”, che dovrà essere adibita allo scopo con le necessarie opere di ristrutturazione e finitura. L’area circostante, inoltre, offre la possibilità di uno sviluppo successivo ed un ampliamento del progetto e dei servizi forniti.
L’intervento è quindi diviso in 2 componenti principali:
- 1) La ristrutturazione/costruzione della scuola.
- 2) L’avvio di attività pre-scolastiche e trasversali.
Nell’arco dei primi due anni verranno accolti nella scuola fino a 240 studenti (120 bambini/e di età compresa tra i 2 e 5 anni, 120 adolescenti di età compresa tra gli 8 e 15 anni). Per la ristrutturazione della struttura e per l’avvio dei progetti socio-educativi verranno coinvolti operatori del posto, con l’obiettivo di fornire una formazione ed un impiego a giovani locali.
Negli anni successivi si prevede un’estensione dell’offerta educativa e dei beneficiari, insieme alla creazione di una comunità religiosa femminile. L’obiettivo finale è di raggiungere l’autosufficienza del progetto a partire dal terzo anno di attività.
Beneficiari nel 2017: | Principali finanziatori nel 2017: |
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> 240 studenti (120 bambini 2-5 anni; 120 adolescenti 8-15 anni)
> Giovani locali coinvolti in attività di ristrutturazione e formazione |
> Sostenitori Privati > Provincia Autonoma di Trento
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LA STORIA DI JULES E ALEX
David Jules è un bambino di 8 anni che vive nella città di Abijo. David vive con la nonna, il papà e 5 fratelli, poiché la mamma è morta mentre dava alla luce le due ultime sorelline gemelle. Nonostante la difficile situazione in cui vive, David non ha perso la speranza di diventare un dottore quando sarà grande. Il più grande ostacolo alla realizzazione del suo sogno è l’impossibilità da parte della sua famiglia di sostenere le spese per la sua formazione.
Alex Johnson è un bambino di 10 anni che vive nella città di Labora. Alex vive con la mamma gravemente malata e 3 fratelli, mentre il papà è morto quando lui aveva solo 2 anni. Poiché la mamma, da sola, non è in grado di sostenere le tasse per la scuola di tutti i figli, Alex ha dovuto lasciare gli studi e dedicarsi ai fratellini più piccoli.
CONTESTO
Da quando la terra ha tremato la prima volta, il 24 agosto, non ha più smesso. Il terremoto continua a non dare tregua a Marche e Umbria, arrivando a scuotere, con le scosse di ottobre, anche Lazio e Toscana. Le abitazioni e gli edifici pubblici rimasti miracolosamente in piedi, sotto le ultime scosse, sono crollati o sono in procinto di farlo, alimentando ulteriormente la paura degli oltre 20mila sfollati delle Marche.
Gli abitanti delle zone terremotate da mesi vivono notti di paura e spavento, troppe notti. Tra di essi le persone con disabilità sono le più vulnerabili. Loro, fra tutti, sono stati coloro che hanno avuto minor capacità di salvarsi da sole e hanno bisogno di strutture e servizi speciali per essere assistite adeguatamente. La loro situazione già problematica, si sta ulteriormente aggravando.
Il problema più grande che devono affrontare adesso è il recupero del lavoro di riabilitazione necessario soprattutto alle persone con disabilità intellettiva e psico-motoria. Oltre al forte trauma ancora non superato e ulteriormente alimentato dalle continue scosse, molte delle strutture che li accoglievano sono state danneggiate e i servizi attivi prima del sisma si sono interrotti. Non si può che andare avanti, solo apparentemente in solitudine.
IL PROGETTO
Dokita, da sempre al fianco delle persone con disabilità, in collaborazione con la Comunità di Capodarco e il Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale, ha attivato una raccolta fondi da destinare all’accoglienza e all’assistenza delle persone con disabilità ospitate nella Fattoria Sociale Montepacini, in provincia di Fermo.
La Fattoria Montepacini nasce come Centro Socio Educativo Riabilitativo diurno per giovani/adulti disabili. Successivamente, la fattoria sociale ha ampliato le sue attività, aprendo un Centro Estivo che accoglie annualmente, oltre 250 minori. Le attività che il Centro offre ai ragazzi disabili sono molte. I ragazzi vengono seguiti da personale specializzato nel loro percorso di fisioterapia e/o di riabilitazione e hanno la possibilità di vivere e sperimentare esperienze positive e costruttive a contatto con la natura e gli animali ( pet therapy, onodidattica, ippoterapia, animali della fattoria) in modo da promuovere l’agricoltura sociale per l’inclusione di minori e giovani adulti disabili.
A causa del terremoto di Agosto la fattoria ha subito degli evidenti danni strutturali alle stallette degli animali e all’antico forno a legna. I danni hanno fortemente limitato le attività riabilitative dei ragazzi con disabilità, questo però non ha scoraggiato il personale della Fattoria che ha deciso di aprire la struttura all’accoglienza delle persone rimaste vittima del terremoto, in particolre ai bambini. Il Centro ospita, negli orari extra scolastici, diversi bambini e giovani che vengono dalle zone sfollate e tra questi anche ragazzi con disabilità, fornendo loro attività ludico ricreative e un servizio mensa.
Dokita ha deciso di incentrare il proprio intervento in due fasi. La prima consiste nell’acquisto di attrezzature sostitutive per far ripartire le attività riabilitative nel più breve tempo possibile e nell’avvio di un nuovo percorso educativo finalizzato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità. La seconda, più a lungo termine, consiste nella ristrutturazione del forno e delle stallette e nel supporto delle attività riabilitative e ludico-ricreative.
BUDGET
Descrizione | Quantità | Totale |
Acquisto forno a legna | 1 | € 11.437,50 |
Ristrutturazione stallette | 2 | €2.079,00 |
Attività per bambini sfollati e percorso educativo per ragazzi disabili | Costo complessivo degli educatori e dei tutor | € 6.000 |
TOTALE | € 19.516,50 |
Beneficiari nel 2017: | Principali finanziatori nel 2017: |
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>16 ragazzi con disabilità seguiti quotidianamente dagli operatori della fattoria >100 ragazzi con diverse forme di disagio inseriti in attività stagionali >30 bambini sfollati nel territorio circostante provenienti dalle zone colpite dal sisma.Per loro saranno realizzate, d’accordo con il Comune di Fermo, attività di accoglienza pomeridiana di bambini sfollati con attività ludico-ricreative e didattiche
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> Euro Milano
> Sostenitori Privati |
LA STORIA DI ALESSIO
Alessio è un ragazzo disabile di 36 anni residente a Visso. Il sisma gli ha portato via tutto, la casa e la sua borsa-lavoro. E’ ora ospitato in una struttura alberghiera nel lido di Fermo e, grazie al lavoro dei servizi sociali, è stato inserito nei programmi educativi-riabilitativi della Fattoria Sociale Montepacini. Qui fa parte della squadra di calcio “Soccer Dream” ma il suo vero sogno è quello di avere presto un nuovo lavoro e ritrovare quella stabilità e serenità perduta.
Scopri di più sulla storia di Alessio nel servizio andato in onda sulla rete locale VeraTV.
Irene, la responsabile Comunicazione & Fundraising di Dokita, in occasione della sua visita alla Fattoria Sociale Montepacini, ha avuto il piacere di incontrare Alessio e fargli qualche domanda.