Carceri

MIGLIORAMENTO CONDIZIONI IGENICO-SANITARIE DEL PENITENZIARIO NAZIONALE

Dokita in Honduras si sta specializzando nel settore della riabilitazione sociale nelle carceri. Nel 2013 è terminato un progetto finanziato dalla Unione Europea nel carcere femminile della capitale. Ma non ci siamo fermati qui, abbiamo deciso di andare avanti con i nostri progetti di miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti.

IL CONTESTO

La situazione dei detenuti nel più grande carcere maschile del Paese, il Penitenziario Nazionale Marco Aurelio Soto, situato nella localita’ di Tamara in Tegucigalpa, era al limite dei diritti umani per quanto riguardava la loro sicurezza, l’igiene, la salute, l’alimentazione, i diritti civili e legali. Oltre all’umiliazione di dover vivere in una continua situazione di sovraffollamento che, la maggior parte delle volte, sfociava in violenze reciproche per l’accaparramento dello spazio o in infezioni contagiose fra la popolazione. Le malattie piu’ diffuse sono tutt’ora: cancro (2%), diabete (14%), problemi cardiaci (15%), epilettici (15%), psiquiatrici (26%), tubercolosi (15%), HIV e siero positivi (12%) e altre malattie minori. Il carcere fu costruito negli anni 90 per ospitare al massimo 1500 persone, mentre attualmente ne sta’ ospitando oltre 3100 e le proiezioni sulla violenza e delincuenza in Honduras, non sono assolutamente in diminuzione.

Proprio per questa tragica situazione, Dokita ha deciso di  migliorare le condizioni del centro di salute del carcere. Il centro di salute si trovava in una situazione drammatica non essendo né in possesso degli strumenti medici di base per poter assistere gli oltre 3000 interni dell’istituto, né di una autovettura per trasportare all’ospedale nazionale i casi d’emergenza. Inoltre, le condizioni infrastrutturali e igienico-sanitarie erano disastrose.

Tutti gli spazi del Centro, come le sale di visita, la stanza di malattie infettive, i bagni e i dormitori,  erano caratterizzai da pareti insalubri, pavimenti rotti con evidenti buchi dove la polvere del cemento scoperto conviveva con i malati in visita.

IL PROGETTO

Il progetto, reso possibile grazie ad un finanziamento della Fondazione Prosolidar, prevede:

  • La ristrutturare delle stanze con pavimenti e pareti in ceramica e materiali di copertura speciali per ospedali in modo da aumentare l’igiene generale dell’edificio e ridurre i casi di infezione.
  • L’acquisto di un’autovettura per il trasporto dei casi d’emergenza all’ospedale nazionale della capitale.
  • La fornitura di strumenti o set di piccola chirurgia, e la fornitura di un computer, in modo che i 2 dottori e i 6 infermieri presenti nell’ambulatorio, potessero compiere il loro ruolo di operatori a tutti gli effetti.
  • La costruzione di un salone multifunzionale dedicato alla riabilitazione dei detenuti. Questo salone, equipaggiato con tutti gli strumenti specifici, è attualmente utilizzato dagli psicologi e dagli assistenti sociali per svolgere le loro attività di riabilitazione di gruppo. In questio modo si è superata la tradizionale strategia di terapia individuale, che attualmente non ha alcun effetto e impatto sui detenuti, dovuto alle scarse risorse umane del centro, (solo 2 psicologi e 3 assistenti sociali per oltre 3100 interni) per innescare un nuovo sistema di approccio di riabilitazione di gruppo (terapia di gruppo, autoefficacia, autocontrollo, responsabilita’ collettiva, moduli di condotta e rispetto, ecc).

 

Beneficiari nel 2016:  Principali finanziatori nel 2016: 
3100 detenuti  > Fondazione Prosolidar