Riabilitazione

MIGLIORAMENTO CONDIZIONI IGIENICO-SANITARIE DEL PENITENZIARIO NAZIONALE

Budget

Valore complessivo del progetto:

€ 103.500

Totale finanziato:

103.500

 

100%

Miglioramento delle condizioni igienico sanitarie del penitenziario nazionale

La situazione dei detenuti nel più grande carcere maschile del Paese, il Penitenziario Nazionale Marco Aurelio Soto, situato nella localita’ di Tamara in Tegucigalpa, era al limite dei diritti umani per quanto riguardava la loro sicurezza, l’igiene, la salute, l’alimentazione, i diritti civili e legali. Oltre all’umiliazione di dover vivere in una continua situazione di sovraffollamento che, la maggior parte delle volte, sfociava in violenze reciproche per l’accaparramento dello spazio o in infezioni contagiose fra la popolazione. Le malattie piu’ diffuse sono tutt’ora: cancro (2%), diabete (14%), problemi cardiaci (15%), epilettici (15%), psiquiatrici (26%), tubercolosi (15%), HIV e siero positivi (12%) e altre malattie minori. Il carcere fu costruito negli anni 90 per ospitare al massimo 1500 persone, mentre attualmente ne sta’ ospitando oltre 3100 e le proiezioni sulla violenza e delincuenza in Honduras, non sono assolutamente in diminuzione.

Proprio per questa tragica situazione, Dokita ha deciso di  migliorare le condizioni del centro di salute del carcere. Il centro di salute si trovava in una situazione drammatica non essendo né in possesso degli strumenti medici di base per poter assistere gli oltre 3000 interni dell’istituto, né di una autovettura per trasportare all’ospedale nazionale i casi d’emergenza. Inoltre, le condizioni infrastrutturali e igienico-sanitarie erano disastrose.

Tutti gli spazi del Centro, come le sale di visita, la stanza di malattie infettive, i bagni e i dormitori,  erano caratterizzai da pareti insalubri, pavimenti rotti con evidenti buchi dove la polvere del cemento scoperto conviveva con i malati in visita.

 

Il progetto, reso possibile grazie ad un finanziamento della Fondazione Prosolidar, prevede:

  • La ristrutturare delle stanze con pavimenti e pareti in ceramica e materiali di copertura speciali per ospedali in modo da aumentare l’igiene generale dell’edificio e ridurre i casi di infezione.
  • L’acquisto di un’autovettura per il trasporto dei casi d’emergenza all’ospedale nazionale della capitale.
  • La fornitura di strumenti o set di piccola chirurgia, e la fornitura di un computer, in modo che i 2 dottori e i 6 infermieri presenti nell’ambulatorio, potessero compiere il loro ruolo di operatori a tutti gli effetti.
  • La costruzione di un salone multifunzionale dedicato alla riabilitazione dei detenuti. Questo salone, equipaggiato con tutti gli strumenti specifici, è attualmente utilizzato dagli psicologi e dagli assistenti sociali per svolgere le loro attività di riabilitazione di gruppo. In questio modo si è superata la tradizionale strategia di terapia individuale, che attualmente non ha alcun effetto e impatto sui detenuti, dovuto alle scarse risorse umane del centro, (solo 2 psicologi e 3 assistenti sociali per oltre 3100 interni) per innescare un nuovo sistema di approccio di riabilitazione di gruppo (terapia di gruppo, autoefficacia, autocontrollo, responsabilita’ collettiva, moduli di condotta e rispetto, ecc).

3100 detenuti

INFORMAZIONI PROGETTO

: Carceri, Disabilità e Salute, Honduras
: Concluso
Finanziatore: Fondazione Prosolidar

TERREMOTO ITALIA – Emergenza disabili

Terremoto centro Italia: emergenza disabili

Da quando la terra ha tremato la prima volta, il 24 agosto, non ha più smesso. Il terremoto continua a non dare tregua a Marche e Umbria, arrivando a scuotere, con le scosse di ottobre, anche Lazio e Toscana. Le abitazioni e gli edifici pubblici rimasti miracolosamente in piedi, sotto le ultime scosse, sono crollati o sono in procinto di farlo, alimentando ulteriormente la paura degli oltre 20mila sfollati delle Marche.

Gli abitanti delle zone terremotate da mesi vivono notti di paura e spavento, troppe notti. Tra di essi le persone con disabilità sono le più vulnerabili. Loro, fra tutti, sono stati coloro che hanno avuto minor capacità di salvarsi da sole e hanno bisogno di strutture e servizi speciali per essere assistite adeguatamente. La loro situazione già problematica, si sta ulteriormente aggravando.

Il problema più grande che devono affrontare adesso è il recupero del lavoro di riabilitazione necessario soprattutto alle persone con disabilità intellettiva e psico-motoria.  Oltre al forte trauma ancora non superato e ulteriormente alimentato dalle continue scosse, molte delle strutture che li accoglievano sono state danneggiate e i servizi attivi prima del sisma si sono interrotti. Non si può che andare avanti, solo apparentemente in solitudine.

Dokita, da sempre al fianco delle persone con disabilità, in collaborazione con la Comunità di Capodarco e il Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale, ha attivato una raccolta fondi da destinare all’accoglienza e all’assistenza delle persone con disabilità ospitate nella Fattoria Sociale Montepacini, in provincia di Fermo.

La Fattoria Montepacini nasce come Centro Socio Educativo Riabilitativo diurno per giovani/adulti disabili. Successivamente,  la fattoria sociale ha ampliato le sue attività, aprendo un Centro Estivo che accoglie annualmente, oltre 250 minori. Le attività che il Centro offre ai ragazzi disabili sono molte. I ragazzi vengono seguiti da personale specializzato nel loro percorso di fisioterapia e/o di riabilitazione e hanno la possibilità di vivere e sperimentare esperienze positive e costruttive a contatto con la natura e gli animali ( pet therapy, onodidattica, ippoterapia, animali della fattoria) in modo da promuovere l’agricoltura sociale per l’inclusione di minori e giovani adulti disabili.

A causa del terremoto di Agosto la fattoria ha subito degli evidenti danni strutturali alle stallette degli animali e all’antico forno a legna. I danni  hanno fortemente limitato le attività riabilitative dei ragazzi con disabilità, questo però non ha scoraggiato il personale della Fattoria che ha deciso di aprire la struttura all’accoglienza delle persone rimaste vittima del terremoto, in particolre ai bambini. Il Centro ospita, negli orari extra scolastici, diversi bambini e giovani che vengono dalle zone sfollate e tra questi anche ragazzi con disabilità, fornendo loro attività ludico ricreative e un servizio mensa.

Dokita ha deciso di incentrare il proprio intervento in due fasi. La prima consiste nell’acquisto di attrezzature sostitutive per far ripartire le attività riabilitative nel più breve tempo possibile e nell’avvio di un nuovo percorso educativo finalizzato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità. La seconda, più a lungo termine, consiste nella ristrutturazione del forno e delle stallette e nel supporto delle attività riabilitative e ludico-ricreative.

  • 16 ragazzi con disabilità seguiti quotidianamente dagli operatori della fattoria
  • 100 ragazzi con diverse forme di disagio inseriti in attività stagionali
  • 30 bambini sfollati nel territorio circostante provenienti dalle zone colpite dal sisma.Per loro saranno realizzate, d’accordo con il Comune di Fermo, attività di accoglienza pomeridiana di bambini sfollati con attività ludico-ricreative e didattiche

INFORMAZIONI PROGETTO

: Disabilità, Emergenze Umanitarie
: Concluso
Finanziatori: Sostenitori privati