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Strategie per una cittadinanza globale dell’Agro Pontino

Dokita è presente nel territorio Territorio dell’Agro Pontino dal 2013 con attività e progetti volti alle fasce più vulnerabili della popolazione per favorire la loro l’inclusione sociale e la tutela dei loro diritti.

Dokita in questi anni ha portato avanti progetti a favore di ragazzi disabili favorendo la loro inclusione socio sociale ed ha attivato con uno Sportello Legale per offrire agli immigrati assistenza e tutela legale. Da quest’anno ha deciso di offrire la sua esperienza per contribuire a contrastare i fenomeni di discriminazione, con particolare riferimento alle aree a più alto rischio di esclusione sociale promuovendo una migliore comprensione del fenomeno migratorio e delle connesse opportunità di sviluppo sostenibile locale e transnazionale.

Contesto

Il territorio dell’Agro Pontino e del Sud Pontino, periferia rurale meridionale della regione Lazio, si caratterizza per un crescente tasso di discriminazione rilevabile in: quasi totale assenza di servizi specifici dedicati alla crescente popolazione migrante; diffusi fenomeni di gestione illegale delle migrazioni; escalation di episodi di razzismo.

La provincia di Latina è la seconda nel Lazio per numero di stranieri residenti (52.642 unità, +46,5% in 5 anni, pari al 9,1% della popolazione). Latina, Sabaudia, Terracina, Fondi e Formia, dove si localizzerà l’intervento, contano complessivamente il 45% del totale provinciale dei migranti (cfr. ISTAT 2018). Negli ultimi tre anni sono aumentati anche i richiedenti asilo accolti nei CAS (da 500 a 3.500, dati Prefettura di LT) e negli SPRAR (418 ospiti a luglio 2018, www.sprar.it). Nonostante questi numeri, non sono presenti servizi pubblici informativi e di orientamento per gli immigrati e gli stranieri vivono in una condizione di dipendenza, scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltà linguistica e carenza di opportunità di crescita e scambio interculturale.

Sono ampiamente diffusi (ca 30.000 migranti coinvolti) lo sfruttamento lavorativo e il caporalato (spesso collegati alla criminalità organizzata e alle agromafie). La gestione illegale del fenomeno migratorio ha riguardato anche l’accoglienza di richiedenti asilo: maltrattamenti e abusi perpetrati in strutture sovraffollate e ai limiti della dignità umana e con gravissime carenze nell’erogazione dei servizi hanno determinato gravi ripercussioni per la vita di centinaia di richiedenti asilo.

Gli episodi di razzismo registrati nella provincia di Latina registrano una escalation (+400% rispetto al 2017, cfr. Cronache di ordinario razzismo) molto preoccupante anche perché perpetrati principalmente da giovani.