progetti in corso

PONTI: INCLUSIONE SOCIALE ED ECONOMICA, GIOVANI E DONNE, INNOVAZIONE E DIASPORE

Progetto ponti: inclusione sociale ed economica, giovani donne, innovazione e diaspore

Storicamente luogo di immigrazione dall’Africa Occidentale, il Senegal è ormai diventato un paese d’emigrazione. Tra i fattori che spingono a migrare, la scarsità di opportunità di impiego dignitoso, i cambiamenti climatici, la desertificazione e il conseguente deterioramento dell’ambiente. Dalle statistiche demografiche si evince che il 70% della popolazione ha meno di 30 anni e nella fascia d’età dai 20 ai 54 anni c’è un evidente deficit di popolazione maschile che migra altrove. Inoltre, un grave problema sociale è quello dei Talibè: minori provenienti da famiglie povere in aree rurali che vengono affidati alle Daara (scuole coraniche) e in cambio di vitto e alloggio sono costretti a mendicare. Infine, la discriminazione di genere nell’attribuzione di incarichi professionali qualificati e la scarsa capacità di assorbimento del mercato del lavoro ostacolano l’impiego femminile.

Le attività previste dal progetto hanno l’obiettivo d’incoraggiare lo sviluppo locale sostenibile per il miglioramento delle competenze e la creazione di opportunità di impiego, soprattutto imprenditoria femminile. Le attività imprenditoriali supportate si propongono di promuovere e dare maggiore slancio a specifici settori economici che rappresentano sia un forte potenziale in termini di aumento del reddito, sia contribuiscono allo sviluppo di attività nuove.

  • Favorire l’acquisizione di competenze e promuovere la micro-imprenditoria e l’impiego dei gruppi più vulnerabili (giovani e donne) per creare nuove opportunità di lavoro e di investimento in settori produttivi ed economici sostenibili e ad alto valore aggiunto.
  • Facilitare il trasferimento di competenze e di capacità professionali e finanziarie delle diaspore nei settori economici identificati.

Beneficiari del progetto

5350 coltivatori, allevatori, operatori in ambito rurale
5000 migranti in transito
240 persone di cui almeno la metà donne formate su servizi alle imprese
140 talibè
40 operatori e operatrici delle organizzazioni
30 giovani formati come operatori

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INFORMAZIONI PROGETTO

: Migranti, Minori, Senegal
: In corso
Finanziatore: Ministero dell’Interno

PROGRAMMA DISABILITA’ CAMERUN

Programma disabilità Camerun

Dokita, presente e operante in Camerun da più di vent’anni, in stretta collaborazione con la Promhandicam-Association, ha dato vita a numerose iniziative a sostegno di bambini disabili per combattere la loro esclusione sociale, promuovendone la partecipazione alla vita socio-economica e culturale della comunità tramite la riabilitazione e la prevenzione socio-sanitaria, l’educazione scolastica e la formazione professionale. La linea strategica degli interventi realizzati è quella di promuovere l’integrazione e la partecipazione di persone disabili, tramite il supporto e potenziamento di strutture già esistenti ed operative nei territori di riferimento.

Adulti e bambini che ricevono servizi fisioterapici
Bambini che ricevono supporto scolastico e didattica speciale
Bambini accolti nei centri residenziali

Centri e servizi

Il Centro “Foyer dell’Espérance. Centre de réhabilitation” di Sangmélima è stato creato nel 1982 inizialmente per assistere le persone colpite dalla poliomielite, attualmente assiste gli orfani, i ragazzi/e maggiormente vulnerabili, e giovani con disabilità motorie e/o lievi ritardi mentali. Il centro offre un servizio residenziale per 30 ragazzi (tra i 5 e i 18 anni, di cui 25 con disabilità).

Dal 1984 Dokita Onlus è presente a Ebolowa con il Centro “Foyer Père Monti” che si occupa di minori con disabilità nelle funzioni della voce, uditive, visive e dell’apparato motorio. I minori ospitati presso il centro hanno un’età compresa fra i 4 e 17 anni. Il centro conta 80 iscritti, 73 con disabilità uditiva (91%) e 7 con disabilità motoria (9%). L’obiettivo di questo progetto è di favorire l’integrazione socio-economica dei minori con disabilità uditiva e motoria, attraverso servizi educativi e riabilitativi specializzati.

Oltre ad essere dotato di un centro audiometrico e di una sala di riabilitazione fisioterapica, Il Foyer Père Monti gestisce una scuola con insegnanti specializzati nell’insegnamento a persone diversamente abili. Il Centro offre inoltre un servizio residenziale per l’intera durata dell’anno scolastico (9 mesi).

L’accoglienza residenziale comprende la colazione e la pulizia personale, l’attività scolastica, il pranzo, l’attività di recupero scolastico, la formazione professionale, la pulizia dei propri abiti e della biancheria personale, l’aiuto alla cura e alla gestione del centro, proporzionalmente all’età. Il fine settimana è dedicato ad attività ricreative (visione di film e cartoni animati, organizzazione di feste e festività, attività teatrali e ludico-sportive), nonché la visita dei parenti. La scuola comprende 4 livelli, dalla scuola materna a al Corso Medio II.

Il centro è impegnato anche in attività di coinvolgimento delle autorità locali e della popolazione locale con attività di sensibilizzazione, al fine di tenere la comunità intera aggiornata sullo svolgimento dei lavori e sulle nuove possibilità di accoglienza del centro. Oltre ai beneficiari diretti che sono i minori accolti nel Centro, il progetto ha come beneficiari indiretti anche le loro famiglie, che vedono aumentate le capacità e le opportunità di integrazione sociale dei loro figli, e le autorità locali e i servizi sociali, che beneficiano del servizio erogato in un contesto di scarse risorse e opportunità sanitarie ed educative.

Il centro “Promhandicam” di Yaoundè gestisce l’unica scuola per bambini ciechi in Camerun che nel corso degli anni è stata trasformata in una scuola integrata per favorire l’integrazione sociale dei bambini ciechi e con disabilità motoria che frequentano la scuola insieme agli altri bambini normodotati. Essa comprende le sei classi del ciclo elementare alla fine del quale si ottiene il diploma di Fine Studi Elementari (CEP). Il Centro attualmente conta un effettivo di 140 alunni di cui 61 con disabilità fisica o psichica, e 79 bambini e giovani che non presentano problemi particolari.
I bambini ciechi studiano col metodo Braille; alla fine del secondo anno si insegna loro a utilizzare la macchina da scrivere/computer, oltre a nozioni di mobilità, di orientamento, e ad utilizzare il bastone bianco. Obiettivo ultimo è quello di preparare i bambini a vivere in modo autonomo nella loro vita quotidiana.

Il Braille è l’alfabeto e metodo di scrittura/lettura usato dalle persone cieche ed ipovedenti. Ufficialmente inaugurato durante la Giornata Mondiale della Vista il del 2003 (il 9 ottobre) il Centro di Produzione è un’estensione della Scuola per Bambini Ciechi. Grazie all’utilizzo di un software di sintesi vocale e uno schermo Braille, anche persone cieche possono lavorare alla produzione dei libri di testo.  Inoltre, con la recente connessione ad Internet senza filo, i trascrittori sono adesso capaci di cercare dei testi su Internet e scaricare parti di un documento o l’intero testo. Con questo metodo il tempo di produzione per scrivere un libro diminuisce. Una volta trascritto il libro viene stampato direttamente in braille grazie a delle stampanti speciali (“stampanti braille”).

INFORMAZIONI PROGETTI

: Camerun, Disabilità, Disabilità e Salute, Minori
: In corso
Finanziatore: Donatori privati

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REALIZZAZIONE CAMERA MORTUARIA DELL’OSPEDALE NGONDO MARIA

Realizzazione della camera mortuaria dell'Ospedale Ngondo Maria

La Repubblica Democratica del Congo è un Paese dell’Africa centrale. La  speranza di vita alla nascita è di 58 anni e il tasso di mortalità materna e infantile è molto alto. La zona di intervento è il comune di Makala dove emerge  la necessità di attivare un servizio di conservazione delle salme, in quanto  nella zona non era presente un obitorio.

Dokita Onlus supporta il centro ospedaliero Ngondo Maria realizzando una camera mortuaria (struttura e attrezzature). L’obiettivo è quello di diversificare la propria offerta di servizi e la loro qualità. Dato che in Africa i riti funebri durano diversi giorni, i corpi dei defunti vengono lasciati incustoditi e questo causa problemi di tipo igienico. Dokita Onlus ha deciso di investire sulla costruzione di una camera mortuaria e di un muro di cinta. Il centro ospedaliero non solo assicura la gestione dei decessi avvenuti ma sarà a disposizione di tutta la popolazione residente, che avrà,  la possibilità di usufruire di una struttura per la conservazione delle salme e di spazi idonei alla pulizia e preparazione delle stesse. Dokita Onlus inoltre garantirà la formazione del personale che si occuperà della gestione della camera mortuaria.

circa 3.650 corpi/anno (in media 10 al giorno) –  la popolazione del comune di Makala (330.204 abitanti) di  Funa (1.768.505 abitanti) e di Mont Amba (1.822.130 abitanti)

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INFORMAZIONI PROGETTO

: Congo R.D.
: In corso
Finanziatore: Conferenza Episcopale Italiana (CEI)

CONTRASTO ALLA MORTALITÀ FETO-INFANTILE POST EBOLA

Contrasto alla mortalità feto infantile post ebola

Budget

Valore complessivo del progetto:

€ 79.580,00

Totale finanziato:

€ 58.780,00

75%

Il virus Ebola che ha colpito l’Africa Occidentale a partire dal 2014 si è rivelata una delle peggiori epidemie degli ultimi vent’anni. In Sierra Leone l’emergenza ebola ha accresciuto la già altissima mortalità feto-infantile e infantile dovuta ai fattori di rischio molto diffusi nell’Africa occidentale e centrale, quali la malaria, la dissenteria, e la polmonite. Nella fase più acuta dell’epidemia circa 2,5 milioni di bambini sotto i 5 anni sono stati esposti al rischio di contagio da Ebola nell’area di maggiore intensità virale (Sierra leone, Guinea e Liberia). Oggi in Sierra Leone, nonostante vi sia una attenuazione del virus, perdura un’alta mortalità infantile pre e post natale (128 neonati morti ogni 1.000), molto spesso dovuta al fatto che le giovani madri sono, senza saperlo, portatrici sane di Ebola. Nell’ambito dell’attuale fase le autorità locali e gli organismi internazionali raccomandano il veloce potenziamento dei presidi di neonatologia sul territorio, in grado di contrastare i fattori di rischio e soprattutto ridurre la mortalità post-parto.

Il progetto ha lo scopo di attivare, in stretta collaborazione con Scuola Infermieri Professionali statale di Makeni, un presidio stabile di neonatologia presso il Dipartimento Materno – Infantile dell’Ospedale Holy Spirit, principale riferimento sanitario della città di Makeni capoluogo del Distretto di Bombali.

  • acquisto della strumentazione necessaria al funzionamento della neonatologia:
    • – una pompa di infusione neonatale,
    • – un apparecchio monitoraggio cardiopolmonare
    • – una incubatrice neonatale;
  • formazione specialistica di 10 infermieri;
  • attività di informazione e sensibilizzazione verso la popolazione locale.

Beneficiari del progetto

150 neonati
150 madri
10 infermieri

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INFORMAZIONI PROGETTO

: Emergenze Umanitarie, Risposta alle Emergenze, Sierra Leone
Stato progetto: in corso
Finanziatore: Tavola Valdese

ORFANOTROFIO P. MONTI, KINSHASA

Budget

Valore complessivo del progetto:

€ 80.000

Totale finanziato:

€ 15.000

20%

Orfanotrofio P. Monti, Kinshasa

Dokita onlus, in collaborazione con l’associazione locale “OSPEOR”, lavora da oltre venticinque anni per aiutare i bambini di strada. Lo fa tramite una rete integrata di servizi residenziali e diurni che assicurano ai bambini un’assistenza sanitaria e alimentare, e la possibilità di ricevere un’istruzione scolastica e una formazione professionale.

L’OSPEOR si propone di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità di inserimento socio culturale di minori a rischio nell’area urbana di Kinshasa. Le attività possono essere raggruppate in due componenti: assistenza socio-sanitaria residenziale ed attività educativa di strada e reinserimento socio-familiare. Il progetto è diretto all’accoglienza (residenziale e diurna), all’educazione e al recupero di bambini orfani (soprattutto a causa delle guerre e dell’AIDS) o abbandonati. I bambini sono ospitati in due case alloggio. Tutti i bambini frequentano la scuola (dove si svolgono cicli di studio elementare e cicli di studio secondario) che accoglie gratuitamente tutti minori inseriti nel programma di recupero dell’Ospeor.

Attualmente il progetto dà sostegno a 148 bambini di strada o orfani bambini/ragazzi (30 interni e 118 esterni).

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INFORMAZIONI PROGETTO

: Congo R.D., Educazione, Minori
: In corso
Finanziatori: Privati

CENTRO OSPEDALIERO NGONDO MARIA

Centro ospedaliero Ngondo Maria

Il “centre de Santé Ngondo Maria” è un struttura sanitaria materno infantile situata nel comune di Makala, nella città di Kinshasa che, dal 2006, ha aperto le porte alla popolazione  di circa 253.000 abitanti. Il Centro effettuava diverse prestazioni sanitarie: visite di medicina generale, prenatale e post natale, medicazioni, analisi cliniche, distribuzione di farmaci e degenza per 15 letti. Inoltre, era presente un servizio nutrizionale per bambini denutriti e servizi di dépistage e di cura per tubercolosi e AIDS, per diabetici e malati agli occhi. Successivamente è stato attivato un servizio di trasfusione del sangue per emorragie da parto, ma soprattutto per salvare i bambini anemici per causa della malaria e della denutrizione.

Prima della costruzione del Centro, il comune di Makala,  non disponeva di alcuna infrastruttura sociale di base e sanitaria adeguata. Il Centro di sanità è riuscito in modo significativo a rispondere ai bisogni della popolazione residente, le cui caratteristiche di degrado e di povertà erano piuttosto note ed evidenti. Per questo si è deciso di sostenere il Centro, trasformandolo in ospedale in modo tale da migliorarne l’efficacia e  aumentarne i servizi erogati.

Per venire incontro alle esigenze della popolazione di Makala e contribuire alla riduzione della vulnerabilità alimentare, sanitaria e sociale, si è deciso di trasformare il “Centre de Santé Mgonde Maria” in una struttura ospedaliera, in modo da poter effettuare, all’interno del Centro, anche delle operazioni chirurgiche.

Il progetto prevedeva quindi un ampliamento della struttura con la costruzione di un reparto maternità e un blocco con due sale operatorie, la costruzione di un reparto di oftalmologia e di riabilitazione motoria e l’implementazione dei servizi medici e infermieristici erogati dal Centro. Inoltre il centro è stato attrezzato con:

  • Incubatrici per il reparto maternità;
  • Letti ospedalieri per la degenza;
  • Arredi e attrezzi chirurgici per le due sale operatore;
  • Arredi e attrezzi per il ambulatorio di oftalmologia;
  • Microscopi.

Tutta la popolazione del distretto di Makala e gli ammalati bisognosi di interventi di riabilitazione motoria. È stimabile che presso il Centro a servizio effettuato a pieno regime, potranno essere seguiti fino a 8 pazienti/operatore al giorno, per 20 giorni lavorativi al mese, potranno essere circa 1.500 prestazioni nell’anno.

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INFORMAZIONI PROGETTO

: Congo R.D., Minori
: In corso
Finanziatore: Donatori privati

SUPPORTO ALIMENTARE, PERÙ

Supporto alimentare, Peru'

In Perù Dokita è presente in una realtà molto particolare: la valle di Santa Eulalia, che si estende per circa 50 km e comprende una ventina di villaggi sparsi tra le montagne circostanti che raggiungono i 4500 metri di altitudine. I ventidue villaggi della valle non sono dotati tutti di strutture scolastiche e, spesso, alcuni di essi condividono una scuola che di regola si trova fuori dal centro abitato in un punto strategico. Alla difficile accessibilità per via delle lunghe distanze si somma il problema linguistico. Infatti, la popolazione della valle è di origine indigena ed usa la lingua quechua per comunicare.

Dokita da anni porta avanti un programma di sostegno all’infanzia che comprende diversi progetti finalizzati ad assicurare il diritto all’istruzione e l’accesso ad un’alimentazione sana per i bambini della Valle di Santa Eulalia.  I bambini assistiti ricevono un sostegno integrale che include:

  • La distribuzione di materiale scolastico;
  • Azioni di sostegno allo studio e recupero scolastico;
  • Messa a disposizione di abiti e cibo.

L’ultimo punto costituisce un elemento indispensabile del programma. Infatti, il supporto nutrizionale è fondamentale per promuovere lo studio fra i bambini e favorire la frequenza scolastica. Non solo, la distribuzione dei pasti fa sì che i bambini siano maggiormente motivati a frequentare la scuola così come gli stessi genitori sono stimolati a non ritirare i bambini da scuola.

250 bambini tra i 5 e i 10 anni.

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INFORMAZIONI PROGETTO

: Minori, Perù
: In corso
Finanziatori: Donatori Privati

SUPPORTO NUTRIZIONALE PER GLI ALUNNI DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI FOUA

Supporto nutrizionale per gli alunni della scuola elementare di Foua

Foua è un piccolo villaggio situato in una zona rurale del comune di Ngueniene, a 20 km a est di Joal. La maggioranza della popolazione del comune vive prevalentemente di agricoltura di sussistenza. Solo una piccola parte dei lavoratori si sposta quotidianamente, in calessi, verso la costa, per lavorare a giornata come pescatori, muratori o come colf.

La pianura semi-arida e il clima particolarmente duro, fanno si che la coltivazione sia possibile solo durante la stagione umida, che dura circa 4 mesi l’anno. Ciò comporta gravi difficoltà per gli abitanti, che difficilmente riescono ad avere una dieta varia e bilanciata. Le conseguenze più dannose sono riscontrabili tra l’infanzia con un’alta incidenza di malnutrizione prodotta dalla monotonia alimentare.

Una altro grave problema è quello dell’istruzione primaria. La scuola pubblica di Foua, accoglie i bambini e le bambine di vari villaggi limitrofi, alcuni dei quali fanno vari chilometri a piedi per giungervi. Purtroppo, i tassi d’iscrizione sono molto bassi e l’abbandono scolastico frequente, soprattutto tra le bambine.  Le famiglie danno la priorità ai lavori domestici, che le bambine devono svolgere quotidianamente, piuttosto che alla loro istruzione.

Nel 2015 la scuola pubblica di Foua, è stata privata della sovvenzione del Programma Alimentare Mondiale, trasferito dal Governo nella regione di Casamance, per rispondere ad un’emergenza derivata dal conflitto armato per l’indipendeza della Regione. Andare regolarmente a scuola digiuni fa si che i bambini non abbiano l’energia sufficiente per concentrarsi e partecipare alle lezioni. Questo sta provocando un abbassamento del rendimento scolastico degli alunni, assenze, malattie e abbandono scolastico.

I bambini  contano molto su quel pasto, principale fonte di nutrimento della giornata. Ricevendo pasti gratuiti a scuola, i bambini hanno a disposizione il cibo di cui hanno bisogno per concentrarsi sulle lezioni.

Il pranzo della mensa scolastica, è uno straordinario incentivo per le famiglie, che saranno maggiormente incoraggiate a mandare i loro figli in classe,  favorendo soprattutto la  scolarizzazione delle bambine. Inoltre, in questo modo i bambini frequentano la scuola, il che li aiuterà a sfuggire alla povertà e alla fame.

Venuta a conoscenza di tale problematica, Dokita ha deciso di portare avanti un progetto di supporto nutrizionale con l’obbiettivo di fornire un pasto quotidiano ai bambini della scuola elementare pubblica di Foua, per tutta la durata dell’anno scolastico.

La scuola è già provvista di una cucina e una dispensa di stoccaggio per gli alimenti e di tutte le attrezzature necessarie alla distribuzione del cibo. Il progetto si fa carico di fornire gli alimenti quali riso, olio, pesce, sale, verdure, ecc. I pasti vengono preparati dalle mamme dei bambini, o dalle donne della famiglia, che si organizzano per la preparazione del cibo a turno.

I primi anni di vita di un bambino sono fondamentali per quanto riguarda la nutrizione. Un bambino raddoppia la sua altezza tra i 2 e i 12 anni di età e una corretta alimentazione è assolutamente essenziale per la salute e il benessere futuri.

I programmi di alimentazione nelle scuole svolgono un ruolo importante nella lotta alla malnutrizione.

240 bambini tra i 6 e i 12 anni

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INFORMAZIONI PROGETTO

: Minori, Senegal
: In corso
Finanziatori: Sostenitori privati

MINORI E GIUSTIZIA

Minori e Giustizia - Fase 2

La situazione degli adolescenti in conflitto con la giustizia è un fenomeno problematico in un tutte le regione del centroamerica, specialmente nella zona denominata “triangolo del nord” che comprende Guatemala, Honduras e El Salvador. Esistono più di 900 bande attive ogni giorno in centroamerica, con una stima di 70.000 membri, la maggioranza dei quali si trova in Honduras (36.000 membri), Guatemala (14.000 memebri) e El Salvador (10.500 memebri).

L’Honduras è il paese con il più alto tasso di omicidi pro capite del mondo, molti dei quali perpertrati da minori: nonostante non sia in corso una vera guerra, si verifica una morte violenta ogni 74 minuti. Questo dato riflette la situazione precaria che vivono molti bambini e adolescienti in Honduras. Molte indagini parlano di più di ventimila bambini di strada, dediti alla droga, alla prostituzione e a mendicare per mangiare, troppo spesso non tutelati da quegli organi che dovrebbero prendersi cura del loro benessere.

La violenza in Honduras nasce da una forte disuguaglianza economica e sociale: disgregrazione familiare, limitato acesso alle opportunità educative e professionali nelle aree marginali , limitata formazione professionale, debolezza della presenza dello Stato e repressione violenta da parte delle autorità, disuguaglianza nella redistribuzione della ricchezza.

La problematica dei gruppi criminali giovanili in Honduras è maggiormente complessa nei grandi centri urbani, come Tegucigalpa, San Pedro Sula y La Ceiba, dove le bande sono in fase di espansione soprattutto nei quartieri più poveri. La difficile situazione economica e sociale dei quartieri periferici, spinge molti giovani ad entrare a far parte di bande criminali, vedendola come unica prospettiva di sopravvivenza, sia economica che sociale.

Il progetto prevede rafforzare il sistema nazionale di giustizia penale minorile e la tutela dei diritti dei minori in privazione di libertá, con l’obiettivo di migliorare i processi di riabilitazione e di rinserzione sociale.

In particolare, il progetto vuole migliorare le capacitá istitucionali e del personale del sistema di giustizia nella implementazione e nella diffusione delle misure alternative e di programmi di riabilitazione e reinserzione socio-produttivi.

– 500 minori inseriti nel sistema di giustizia minorile

– 35 rappresentanti del giustizia minorile

– 20 minori dei centri di prevenzione minorile inseriti in processi di formazione professionale

Minori e Giustizia

La situazione degli adolescenti in conflitto con la giustizia è un fenomeno problematico in un tutte le regione del centroamerica, specialmente nella zona denominata “triangolo del nord” che comprende Guatemala, Honduras e El Salvador. Esistono più di 900 bande attive ogni giorno in centroamerica, con una stima di 70.000 membri, la maggioranza dei quali si trova in Honduras (36.000 membri), Guatemala (14.000 memebri) e El Salvador (10.500 memebri).

L’Honduras è il paese con il più alto tasso di omicidi pro capite del mondo, molti dei quali perpertrati da minori: nonostante non sia in corso una vera guerra, si verifica una morte violenta ogni 74 minuti. Questo dato riflette la situazione precaria che vivono molti bambini e adolescienti in Honduras. Molte indagini parlano di più di ventimila bambini di strada, dediti alla droga, alla prostituzione e a mendicare per mangiare, troppo spesso non tutelati da quegli organi che dovrebbero prendersi cura del loro benessere.

La violenza in Honduras nasce da una forte disuguaglianza economica e sociale: disgregrazione familiare, limitato acesso alle opportunità educative e professionali nelle aree marginali , limitata formazione professionale, debolezza della presenza dello Stato e repressione violenta da parte delle autorità, disuguaglianza nella redistribuzione della ricchezza.

La problematica dei gruppi criminali giovanili in Honduras è maggiormente complessa nei grandi centri urbani, come Tegucigalpa, San Pedro Sula y La Ceiba, dove le bande sono in fase di espansione soprattutto nei quartieri più poveri. La difficile situazione economica e sociale dei quartieri periferici, spinge molti giovani ad entrare a far parte di bande criminali, vedendola come unica prospettiva di sopravvivenza, sia economica che sociale.

Il progetto “Minori Giustizia” ha come obiettivo principale il contrasto della criminalità giovanile e la tutela dei diritti degli adolescenti in Honduras.

Il progetto vuole promuovere  percorsi di pena alternativi al carcere per minori in conflitto con la legge, migliorare il sistema della detenzione preventiva e incrementare le opportunità di riabilitazione dei giovani per un loro corretto reinserimento all’interno della società.

Il progetto riflette la necessità di un cambiamento radicale dell’approccio alla lotta e prevenzione della violenza in ambito giovanile. Si vuole, sopratutto per i minori responsabili dei delitti socialmente meno pericolosi, spostare il focus dalle misure detentive e dai concetti di punizione e isolamento, a quelli di giustizia riabilitativa e di reintegrazione.

In questo ambito in collaborazione con  RE.TE ONG, verrà realizzata una mappatura ricognitiva delle istituzioni e strutture che lavorano nel settore della prevenzione in Honduras, in modo da favorire l’affidamento dei minori in conflitto con la legge a programmi di reinserimento sociale sul territorio.

Inoltre, verrà promossa la formazione tecnica e professionale dei  giovani in disagio socio economico di alcune delle zone più vulnerabili del Paese per facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro e ridurne la vulnerabilità sociale ed economica nonché il rischio che possano essere reclutati dalle gang criminali giovanili, molto diffuse in Honduras.

Beneficiari

Sistema di giustizia
Sistema Penitenziario Nazionale
Persone private della libertà
Gruppi vulnerabili

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INFORMAZIONI PROGETTO

: Carceri, Honduras, Minori, Minori in difficoltà
: In corso
Finanziatore: Fondazione Prosolidar

SOSTEGNO ALLE DONNE AFFETTE DA HIV

Sostegno alle donne affette da HIV

Il progetto, in collaborazione con la ONG locale WOFAK, rientra nel principale obiettivo della nostra organizzazione di combattere l’esclusione sociale di persone che vivono in condizione di povertà e marginalizzazione, promuovendo una maggiore inclusione ed un pieno godimento dei principali diritti umani.

Le attività sono condotte a a Kisumu e Siaya, due province del Kenya che registrano il più alto tasso di incidenza del virus HIV e tasso di povertà del paese.

Il progetto ha come obiettivo quello di creare una collaborazione con 20 organizzazioni con base comunitaria e le loro leader attraverso le seguenti attività:

  1. Emancipazione di 500 donne beneficiarie tramite la conoscenza dei propri diritti: organizzazione di meetings sull’emancipazione delle donne affette da HIV, sessioni per la sensibilizzazione sui diritti alla salute, alla difesa da violenza e all’accesso alla proprietà, incontri di supporto con donne leader di organizzazioni con base comunitaria, produzione e distribuzione di materiale didattico/informativo.
  2. Aumento della capacità di sviluppo e gestione di micro attività economiche: attivazione di percorsi di formazione, avvio e sostegno di 20 organizzazioni con base comunitaria (in totale 200 donne) attraverso classi di formazione su alfabetizzazione finanziaria, identificazioni di attività economiche, sviluppo del business plan ed erogazione di capitale d’avvio.
  3. Potenziamento di 10 organizzazioni con base comunitaria e le capacità istituzionali di 20 leader di gruppi comunitari: supporto finanziario per la registrazione di 10 organizzazioni, formazione per 20 leader di gruppi su governance, gestione finanziaria, mobilitazione di risorse e gestione di progetti, attività di supporto per l’identificazione e l’implementazione di politiche operative.

Attraverso le attività si raggiungeranno i seguenti risultati:

  • Le donne affette da HIV saranno informate sui diritti alla salute, alla difesa da violenze e all’accesso alla proprietà e responsabilizzate su come affrontare la condanna sociale, la discriminazione e la violenza.
  • Gli ingressi economici delle beneficiarie aumenteranno.
  • Le organizzazioni con base comunitarie e le capacità delle loro leader saranno potenziate.

500 donne affette da hiv

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INFORMAZIONI PROGETTO

Disabilità, Disabilità e Salute, Kenya
: In corso
Finanziatore: Chiesa Valdese